FREYA STARK

Testo

Nata a Parigi in uno studio di Rue Denfert Rochereau il 31 gennaio del 1893, all’età di due anni e mezzo aveva già attraversato le Dolomiti e il monte Pelmo, traballando all’interno di una cesta. Suo padre Robert era un pittore, amante della natura, originario delle selvagge terre del Dartmoor, nel Devon; sua madre Flora, pittrice e pianista, era una donna affascinante, mondana e intraprendente. Nei primi anni del ‘900 si stabilirono ad Asolo, che già nell’Ottocento ospitava una comunità di illustri personaggi inglesi come il letterato e fotografo Herbert Young, grande amico degli Stark, e Pen Browning figlio del poeta Robert, che dedicò alla cittadina le famose liriche di Asolando. 

Allo scoppio della prima guerra mondiale è costretta ad abbandonare gli studi e sceglie allora di arruolarsi come infermiera in un ospedale da campo gestito dalla Croce Rossa Inglese sul fronte italiano dove assiste alla tragica ritirata di Caporetto: racconterà poi la sua esperienza in un conciso ma puntuale diario di viaggio. 

Il 9 maggio 1993 muore centenaria nella sua piccola casa di Asolo. Ora la città amata anche da Eleonora Duse la ricorda con una mostra allestita nella Sala della Ragione del Museo Civico, curata da Annamaria Orsini.

Sono esposti i suoi taccuini di viaggio, le sue fotografie, alcuni dei suoi abiti come il caffetano in velluto di seta color arancio indossato in occasione dell’incoronazione di Elisabetta II d’Inghilterra e alcuni splendidi abiti realizzati con tessiture seriche orientali per visite a sultani ed emiri. Non mancano gli oggetti personali e curiosi come un piccolo tavolo, la sua tazza da tè, il suo minuscolo astuccio porta

aghi, i suoi ricami e la sua macchina da scrivere insieme a molti dei suoi libri, ad arricchire un’esposizione che come dichiara il titolo narra “il viaggio sentimentale” e interiore di questa Lawrence d’Arabia al femminile, erudita e avventurosa esploratrice.