Treviso e il Sile

Là dove Sile e Cagnan s’accompagna”.

Dante nella Divina Commedia (Paradiso,IX ,v.49) descrive con queste semplici parole Treviso e quello che all’epoca era conosciuto come Ponte dell’Impossibile, rinominato in suo onore nel 1865.

 

piazza umanesimo.

 

L’origine e l’antica storia di Treviso sono legati alla presenza del fiume Sile che, con i suoi affluenti, abbraccia e attraversa la città trasformandola in una “città d’acque” caratterizzata da diversi canali, ponti e mulini.Il nome Sile deriva dal latino silens che significa silente, silenzioso. Le sue acque, così come quelle dei suoi affluenti, scorrono tranquille, favorendo l’insediamento delle prime comunità e lo sviluppo del commercio. Grazie alla loro costante portata, queste vere vie d’acque videro fin dal Duecento sorgere sulle loro rive grandi mulini di mattoni e sassi, prodotti dalle fornaci vicine; nella sola Treviso se ne contavano sessantuno.

 

passerella

 

 

 

 

 

 

 

Con il passaggio della città sotto il controllo della Serenissima nel 1389, Treviso divenne il luogo privilegiato per la lavorazione della farina per la città di Venezia; nel Quattrocento venne costruito un mulino presso Ponte San Martino, oggi ancora visibile anche se non in funzione, con il compito di macinare il grano soltanto per la Signoria. Sullo stesso ponte venne edificata la prima centrale idroelettrica d’Italia nel 1887. L’era dei grandi mulini trevigiani terminò quando Venezia perse il ruolo di capitale e le macine vennero sostituite da cilindri metallici che si azionavano senza la forza del corso d’acqua.

 

 

cimitero burci

 

 

Successivamente e fino all’avvento del trasporto su gomma, negli anni settanta del secolo scorso, il Sile ha continuato ad essere la principale via di comunicazione e commerciale tra Treviso e Venezia; le merci venivano caricate su grandi e tipiche imbarcazioni dette “burci”, trainate con delle corde da buoi o cavalli che camminavano sulle rive.Le funi metalliche che collegavano l’animale all’imbarcazione venivano chiamate reste, dalla quale prende il nome la restera. Proprio appena fuori Treviso, nel comune di Casier, si trova il “cimitero dei burci”, luogo dove si possono ancora ammirare le imbarcazioni abbandonate per protesta dai loro proprietari: anche se il tempo le ha private dei colori originali, sono ancora in grado di evocare suggestioni e immagini che provengono dal passato.

 

restera.

 

 

 

 

 

 

Il Sile è conosciuto anche per essere il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, il territorio in cui scorre è tutelato dall’omonimo Parco Naturale Regionale. Le sue acque e i suoi paesaggi naturalistici sono diventati per questo meta ideale per escursioni a piedi e in bicicletta alla riscoperta del millenario rapporto tra l’uomo e il fiume. Oggi le sue sponde ospitano un percorso cicloturistico “Il GiraSile” che arriva fino alla laguna. Frequentatissima in particolare la ciclovia E4: nel tratto fra Treviso e Casale sul Sile, propone un anello di quasi 40 chilometri, che corre fra bellezze naturalistiche e ville venete. L’anello include anche il tratto della restera che, insieme alle mura della città, è il luogo preferito dai trevigiani per un po’ di jogging.