ABBAZIA DI SANT’EUSTACHIO
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L’abbazia benedettina di Sant’Eustachio è considerata il più antico monumento di Nervesa. È una costruzione di età romantica che presenta lo schema tipico delle abbazie benedettine: l’abside della chiesa orientata verso est, la facciata rivolto al tramonto, il chiostro addossato alla chiesa nel lato sud, dove si sviluppava la zona conventuale. Oggi sono visibili solo alcuni resti della chiesa: rimane il gioco incrociato degli archi e delle volte, il profondo presbiterio con i muri esterni delle absidi, alcuni pilastri a sostegno delle cupole sbrecciate, l’alto muro della torre campanaria additante il cielo, il perimetro del chiostro e le sagome delle stanze del convento, le altre pareti della facciata sud con aperture tonde, arcuate, rettangolari e qualche bifora. Come testimonia una bolla di papa Alessandro II del 1062, l’abbazia benedettina fu fondata da Rambaldo III, allora Conte di Treviso e da sua madre Gisla, appartenenti alla famiglia nobile che solo secoli più tardi acquisirà il nome di Conti di Collalto e San Salvatore.L’inconfondibile fisionomia dei ruderi contraddistingue il colle di Nervesa, ricco di vegetazione e di vigneti alla cui sommità si arriva salendo a piedi con una passeggiata immersa nel verde che parte dallo Stradon del Bosco.
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L’abbazia benedettina di Sant’Eustachio è considerata il più antico monumento di Nervesa. È una costruzione di età romantica che presenta lo schema tipico delle abbazie benedettine: l’abside della chiesa orientata verso est, la facciata rivolto al tramonto, il chiostro addossato alla chiesa nel lato sud, dove si sviluppava la zona conventuale. Oggi sono visibili solo alcuni resti della chiesa: rimane il gioco incrociato degli archi e delle volte, il profondo presbiterio con i muri esterni delle absidi, alcuni pilastri a sostegno delle cupole sbrecciate, l’alto muro della torre campanaria additante il cielo, il perimetro del chiostro e le sagome delle stanze del convento, le altre pareti della facciata sud con aperture tonde, arcuate, rettangolari e qualche bifora. Come testimonia una bolla di papa Alessandro II del 1062, l’abbazia benedettina fu fondata da Rambaldo III, allora Conte di Treviso e da sua madre Gisla, appartenenti alla famiglia nobile che solo secoli più tardi acquisirà il nome di Conti di Collalto e San Salvatore.L’inconfondibile fisionomia dei ruderi contraddistingue il colle di Nervesa, ricco di vegetazione e di vigneti alla cui sommità si arriva salendo a piedi con una passeggiata immersa nel verde che parte dallo Stradon del Bosco.