BARCHESSA LOREDANÂ
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La Barchessa Loredan a Selva del Montello, è un magnifico esempio di architettura palladiana. La sua costruzione, su progetto di Giorgio Massari, avvenne nel XVIII secolo, in seguito al restauro della villa di cui faceva parte. Dopo la seconda guerra mondiale l’area venne acquisita dai conti Marco e Nicoletta Loredan, importante famiglia patrizia veneziana, che restaurarono la barchessa, detta anche il palazzon, e ripristinarono le aree adiacenti, dedicandole alla viticoltura. Del complesso originario oggi rimane l’imponente Barchessa, con i cancelli d’entrata e parte del muro di cinta. L’edificio a pianta rettangolare è scandito da nove arcate che si sviluppano nel lato sud, nella cui sommità si trova il sottotetto che aveva l’antica funzione di granaio. L’aspetto imponente della barchessa è esaltato dagli archi a tutto sesto, impostati su pilastri e intervallati da un alto ordine di lesene, che si concludono con dei capitelli dorici al di sopra dei quali si distende una cornice modanata che funge da marcapiano. Il granaio è a sua volta scandito da una successione di finestre rettangolari, presenti su tutte le facciate dell’edificio e da delle piccole aperture ovali.
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La Barchessa Loredan a Selva del Montello, è un magnifico esempio di architettura palladiana. La sua costruzione, su progetto di Giorgio Massari, avvenne nel XVIII secolo, in seguito al restauro della villa di cui faceva parte. Dopo la seconda guerra mondiale l’area venne acquisita dai conti Marco e Nicoletta Loredan, importante famiglia patrizia veneziana, che restaurarono la barchessa, detta anche il palazzon, e ripristinarono le aree adiacenti, dedicandole alla viticoltura. Del complesso originario oggi rimane l’imponente Barchessa, con i cancelli d’entrata e parte del muro di cinta. L’edificio a pianta rettangolare è scandito da nove arcate che si sviluppano nel lato sud, nella cui sommità si trova il sottotetto che aveva l’antica funzione di granaio. L’aspetto imponente della barchessa è esaltato dagli archi a tutto sesto, impostati su pilastri e intervallati da un alto ordine di lesene, che si concludono con dei capitelli dorici al di sopra dei quali si distende una cornice modanata che funge da marcapiano. Il granaio è a sua volta scandito da una successione di finestre rettangolari, presenti su tutte le facciate dell’edificio e da delle piccole aperture ovali.