Dalla fine dell’Impero romano alla Signoria
- Non ci restano molte testimonianze romane e con la caduta dell’impero avvenuta nel 476,Treviso fu invasa e conquistata dai Longobardi guidati dal loro re Alboino. Ce lo testimonia Paolo Diacono nella sua “Historia Longobardorum”:“Quindi Alboino giunse al fiume Piave e lì gli venne incontro il Vescovo di Treviso, Felice: su sua richiesta, il re – generoso com’era – gli permise di conservare tutti i beni della sua chiesa, confermando la concessione con un decreto”.Grazie all’intervento del vescovo trevigiano Felice,Treviso fu risparmiata,al contrario della città di Padova,sottomessa e conquistata successivamente dai Longobardi.Sotto questi ultimi furono erette le prime chiese e monasteri. Un esempio ne è la Chiesa di San Gregorio Magno che si erge alle spalle di Piazza Dei Signori. Secondo Carlo Agnoletti ,storico italiano, la chiesa “facilmente risale all’epoca longobarda”quando Treviso era ancora un ducato. Come dice il nome stesso ,essa è dedicata al santo papa e dottore della chiesa Gregorio Magno (590-604 d.C) il quale si pensa avesse avuto dei legami con questo ambiente monastico. Il regno dei longobardi è destinato a tramontare,quando nel 774 Carlo Magno si impossessa di Treviso e lascia nella città un suo governatore che morirà poco dopo a causa di una sommossaNel 776 a Treviso,proclamata contea, venne creata una nuova società di tipo feudale. Purtroppo però non vi è nessuna notizia che ci possa illuminare sull’attività cittadina in questo periodo. Lasciamo dunque Carlo Magno e proseguiamo la nostra storia fino ad arrivare attorno al Mille. Dopo l’invasione degli Ungari,Treviso godè di un vero e proprio periodo di rinascita dove le case vennero affrescate (urbs picta-città dipinta),la città si animò di feste e celebrazioni,richiamando fra le sue mura persone da tutta Italia. Fra le feste cavalleresche vi era il “Castello d’amore” che veniva organizzato nei giorni di Pasqua. Consisteva nell’ergere un castello di legno dove prendevano posto le dame del tempo agghindate di variopinti ornamenti. Queste venivano conquistate dai cavaliere a colpi di mele,datteri,noci moscate,fiori profumati. A questa famosa festa trevigiana accorrevano gente da tutta Italia,compresi gli abitanti di Padova e Venezia per sfilare con pittoreschi cortei contrassegnati dalle insegne della città di provenienza.Proprio nel pieno della mischia per la conquista del “castello” ,scoppiò una rissa tra padovani e veneziani conclusasi fortunatamente ,grazie ai maestri d’arme al quale era stato assegnato il compito di sorvegliare la festa ,con la sospensione del gioco. Oltre al “Castello d’amore” furono organizzate anche le corse al Palio che si svolgeva il 6 Dicembre ,festa di S.Nicolò. Tutti coloro volessero partecipare dovevano dare in nota i propri cavalli a podestà e il primo che raggiungeva la meta avrebbe guadagnato il palio.Il primo premio era un braccio di velluto cremisi,il secondo un falcone o un avvoltoio e il terzo un gallo e l’ultimo un prosciutti o un pezzo di lardo di porco. Treviso si arricchì per tutto il XII e XIII secolo,diventando Libero Comune. In questo periodo sorgono molti edifici comunali di quella che oggi è Piazza dei Signori ,chiamata all’epoca Carrubio nonchè le prime mura difensive citate sopra.Treviso fu il soggiorno di Dante e del grande pittore Tommaso Da Modena che affrescò la chiesa di S.Nicolò con il ritratto di Alberto Magno,pontefice e due riquadri su una colonna.Poco più tardi realizzò per la chiesa di S.Margherita gli affreschi dedicati alle “storie di S.Orsola” denominata miglior opera del pittore. Altre sue opere le troviamo nella chiesa di S.Francesco e precisamente la “Madonna e Santi”Tutte le opere di Tommaso Da Modena sono custodite nel museo di S.Caterina. Nella chiesa di S.Lucia la “Madonna con il Bambino”.
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