Dalle origini al periodo romano

La storia di Treviso è una storia molto antica, come testimoniano i numerosissimi reperti archeologici che sono stati ritrovati in tutta l’area della città e nei territori circostanti, specialmente presso il fiume Sile che come vedremo avrà un’importanza vitale per lo sviluppo della città. Il primo insediamento di Treviso viene fatto risalire attorno al 1500 – 1400 a.C. sulla collina di Sant’Andrea sul Sile che oggi corrisponde all’area delle piazze Sant’Andrea e Filodrammatici. Successivamente durante l’età del bronzo si formarono altre due comunità presso altre due alture, una presso le attuali Piazza dei Signori e Piazza Indipendenza, l’altra nell’area del Duomo.Attorno al XII sec a.C. con l’arrivo di un popolo indoeuropeo, i veneti, si sviluppò la civiltà del ferro e la storia della Treviso primitiva divenne una parte della storia di questo antico popolo di cui ancora si conosce poco.Successivamente, attorno al II sec a.C. si intensificò la presenza romana in tutta l’area dell’Italia nord orientale e quella che prima era un’alleanza si trasformò in un’annessione a quello che stava diventando l’Impero Romano. La città venne chiamata “Tarvisium” ed inserita nella rete di collegamenti viari che interessavano l’area.Furono probabilmente le tre colline su cui si formarono i primi insediamenti che diedero il nome alla città. Si ritiene infatti che “Tarvisium” derivi da “Tervisus”, appunto tre colline. Altre ipotesi considerano la derivazione dal celtico “Tarvos” (= toro) oppure dal gallico “Trev” (= villaggio di legno) o ancora da “Trevisi”, la statua con tre volti.Il Castrum romano, accampamento di soldati solcato da due stradi perpendicolari, è ancora oggi facilmente visibile osservando una pianta della città: il Cardo Maximus, odierne via S.Margherita, Indipendenza, Calmaggiore che attraversava la città da Nord a Sud e il Decumanus Maximus, attuale via Martiri Della Libertà, che passava da Est a Ovest. Il loro punto di incontro, il Quadruvium, si ritrova all’incirca all’altezza dell’attuale Loggia Dei Cavalieri.Nel 49 a.C. , Treviso venne riconosciuta come “municipium”, e per la fine del secolo successivo si trasformò in una piccola città pienamente organizzata, anche se posizionata ai margini dei maggiori flussi economici del periodo che invece interessavano Altino, Oderzo e Asolo.Non sono molte le testimonianze romane conservatesi in città; tra queste spicca nell’attuale via Canoniche un mosaico che rappresenta un pesce simbolo di Gesù, un pavone simbolo di vita eterna, Eros che tiene in mano un grappolo d’uva a celebrare la festa e il buon raccolto e infine la colomba simbolo di pace. Questo è molto probabilmente quello che rimane di un bagno pubblico romano, diventato in seguito battistero cristiano.Altri due piccoli reperti si trovano in Calmaggiore: la prima è una piccola scultura funeraria chiamata “aedicula” che rappresenta due coniugi di alto ceto e la seconda è una lapide scolpita in onore dei Seviri che lastricarono il Cardo con i marciapiedi per i cittadini di Treviso.