MUSEO LUIGI BAILO
Clicca qui per Museo Luigi Bailo
Il Museo sorge accanto all’attuale Biblioteca Comunale, dove originariamente era situato il convento dei Gesuati di San Girolamo prima, nel ’500 e dei Carmelitani Scalzi poi, a fine ’600. L’anno della sua inaugurazione coincise con l’abbattimento della vicina chiesa e con la dismissione del convento dei Carmelitani. Gli spazi interni del museo si suddividono, a seconda delle opere esposte, in: Sezione Archeologica, Pinacoteca e Galleria Comunale d’Arte Moderna.
Clicca qui per Museo Luigi Bailo
Il Museo sorge accanto all’attuale Biblioteca Comunale, dove originariamente era situato il convento dei Gesuati di San Girolamo prima, nel ’500 e dei Carmelitani Scalzi poi, a fine ’600. L’anno della sua inaugurazione coincise con l’abbattimento della vicina chiesa e con la dismissione del convento dei Carmelitani. Gli spazi interni del museo si suddividono, a seconda delle opere esposte, in: Sezione Archeologica, Pinacoteca e Galleria Comunale d’Arte Moderna.
Audio per Museo Luigi Bailo
MUSEI CIVICI SANTA CATERINAÂ
Clicca per Musei Civici Santa Caterina
I lavori di costruzione della Chiesa e del Convento di Santa Caterina, oggi sede principale dei Musei Civici di Treviso, ebbero inizio nel 1346 nell’area della città che un tempo ospitava il Palazzo dei Da Camino, abbattuto dalla furia del popolo nel 1318.La costruzione della Chiesa fu ultimata solo alla fine del 1300 a causa di numerose sospensioni. Al complesso di Santa Caterina fu aggiunta anche la Cappella dei Innocenti (così chiamata in ricordo appunto degli innocenti sacrificati da Erode), che si suppone essere stata parte della costruzione del preesistente Palazzo. Da allora la sua destinazione d’uso, nell’arco della storia, cambiò numerose volte passando da Chiesa del Convento dei Servi di Maria, dedicata a Santa Caterina, a sede di altri ordini religiosi. All’interno della Chiesa sono conservati ancora notevoli affreschi, tra cui anche di Tomaso da Modena, il più noto dei quali è quello datato 1358, raffigurante Santa Caterina, reggente in mano un modellino di Treviso (sono ben leggibili sull’affresco le parole in latino pronunciate dalla Santa che intercede per la salvezza della città ), oltre al mirabile ciclo delle storie di S. Orsola.
Clicca per Musei Civici Santa Caterina
I lavori di costruzione della Chiesa e del Convento di Santa Caterina, oggi sede principale dei Musei Civici di Treviso, ebbero inizio nel 1346 nell’area della città che un tempo ospitava il Palazzo dei Da Camino, abbattuto dalla furia del popolo nel 1318.La costruzione della Chiesa fu ultimata solo alla fine del 1300 a causa di numerose sospensioni. Al complesso di Santa Caterina fu aggiunta anche la Cappella dei Innocenti (così chiamata in ricordo appunto degli innocenti sacrificati da Erode), che si suppone essere stata parte della costruzione del preesistente Palazzo. Da allora la sua destinazione d’uso, nell’arco della storia, cambiò numerose volte passando da Chiesa del Convento dei Servi di Maria, dedicata a Santa Caterina, a sede di altri ordini religiosi. All’interno della Chiesa sono conservati ancora notevoli affreschi, tra cui anche di Tomaso da Modena, il più noto dei quali è quello datato 1358, raffigurante Santa Caterina, reggente in mano un modellino di Treviso (sono ben leggibili sull’affresco le parole in latino pronunciate dalla Santa che intercede per la salvezza della città ), oltre al mirabile ciclo delle storie di S. Orsola.
Audio per Musei Civici Santa Caterina
MUSEO ARTE SACRA E MOSAICO DI VIA CANONICHE
Clicca per Museo di arte Sacra e Mosaico di Via Canoniche
Il Museo di Arte Sacra si trova nella parte forse più antica della città , le Canoniche Vecchie, sede dei canonici della Cattedrale. Aperto intorno alla fine del 1900, si presenta oggi suddiviso in tre livelli caratterizzati da epoche diverse; la sezione archeologica, al piano terra, ospita reperti di origine funeraria, antichi documenti del Concilio Vaticano e la statua del patrono di Treviso, San Liberale. La parte più imponente del museo è l’Oreficeria, caratterizzata da reperti antichi del Duomo di Treviso come ad esempio i libri liturgici in argento e alcune sculture marmoree che addobbavano la cattedrale. L’ultimo piano è arricchito dai tessuti che componevano le tuniche dei vescovi dell’epoca, fra cui anche quelli di Pio X,originario di Treviso. Un esempio delle antiche testimonianze delle origini del culto cristiano a Treviso è rappresentato dal mosaico paleocristiano di via Canoniche. L’interpretazione di questi resti archeologici (IV sec. d.C.) rimane ancor oggi controversa. L’ipotesi più accreditata è che facciano riferimento ad un edificio preesistente probabilmente con funzioni termali, in seguito adibito a battistero .La pavimentazione si presenta policroma e al centro si ritiene si trovasse la fonte battesimale dove il nuovo fedele si battezzava per immersione. Nel mosaico sono presenti elementi marini come il pesce che rappresenta la figura di Gesù, delfini, tridenti, ma anche il pavone, simbolo di vita eterna e la testa di un giovinetto, con un grappolo d’uva, simbolo dell’autunno e forse di Bacco.
Clicca per Museo di arte Sacra e Mosaico di Via Canoniche
Il Museo di Arte Sacra si trova nella parte forse più antica della città , le Canoniche Vecchie, sede dei canonici della Cattedrale. Aperto intorno alla fine del 1900, si presenta oggi suddiviso in tre livelli caratterizzati da epoche diverse; la sezione archeologica, al piano terra, ospita reperti di origine funeraria, antichi documenti del Concilio Vaticano e la statua del patrono di Treviso, San Liberale. La parte più imponente del museo è l’Oreficeria, caratterizzata da reperti antichi del Duomo di Treviso come ad esempio i libri liturgici in argento e alcune sculture marmoree che addobbavano la cattedrale. L’ultimo piano è arricchito dai tessuti che componevano le tuniche dei vescovi dell’epoca, fra cui anche quelli di Pio X,originario di Treviso. Un esempio delle antiche testimonianze delle origini del culto cristiano a Treviso è rappresentato dal mosaico paleocristiano di via Canoniche. L’interpretazione di questi resti archeologici (IV sec. d.C.) rimane ancor oggi controversa. L’ipotesi più accreditata è che facciano riferimento ad un edificio preesistente probabilmente con funzioni termali, in seguito adibito a battistero .La pavimentazione si presenta policroma e al centro si ritiene si trovasse la fonte battesimale dove il nuovo fedele si battezzava per immersione. Nel mosaico sono presenti elementi marini come il pesce che rappresenta la figura di Gesù, delfini, tridenti, ma anche il pavone, simbolo di vita eterna e la testa di un giovinetto, con un grappolo d’uva, simbolo dell’autunno e forse di Bacco.