FONTANA DELLE TETTE
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E’ uno dei luoghi più goliardici e fotografati del capoluogo della Marca “gioiosa et amorosa”. Come riporta una lapide vicina, la Fontana delle Tette risale al 1559 e fu costruita in seguito ad una grave siccità su ordine del Podestà della Repubblica di Venezia: “Si trova all’inizio del Calmaggiore” e così l’ha descritta Matteo Sernagiotto (1810-1888):… “vaga donna marmorea sovra conca marina con ambe le mani stava spremendosi le turgide poppe, e due vivi zampilli d’acqua cristallina, mercé industre congegno di ruote, tolta al vicino Cagnano, offrivano abbondante liquore alle case e botteghe circostanti. Alvise Da Ponte pretore, in seguito a straordinaria siccità, la costruiva nel 1559, e da quel tempo fino alla caduta della Veneta repubblica, ogni anno per tre giorni di seguito, a festeggiare l’ingresso del nuovo Podestà, quella fontana gettava dall’una poppa pretto vin bianco, e nero dall’altra, a sollazzo del popolo esultante…. “Il busto che si vede oggi è una copia (1989) dell’originale che si trova dentro ad una teca sotto il Palazzo dei Trecento visibile a tutti.
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E’ uno dei luoghi più goliardici e fotografati del capoluogo della Marca “gioiosa et amorosa”. Come riporta una lapide vicina, la Fontana delle Tette risale al 1559 e fu costruita in seguito ad una grave siccità su ordine del Podestà della Repubblica di Venezia: “Si trova all’inizio del Calmaggiore” e così l’ha descritta Matteo Sernagiotto (1810-1888):… “vaga donna marmorea sovra conca marina con ambe le mani stava spremendosi le turgide poppe, e due vivi zampilli d’acqua cristallina, mercé industre congegno di ruote, tolta al vicino Cagnano, offrivano abbondante liquore alle case e botteghe circostanti. Alvise Da Ponte pretore, in seguito a straordinaria siccità, la costruiva nel 1559, e da quel tempo fino alla caduta della Veneta repubblica, ogni anno per tre giorni di seguito, a festeggiare l’ingresso del nuovo Podestà, quella fontana gettava dall’una poppa pretto vin bianco, e nero dall’altra, a sollazzo del popolo esultante…. “Il busto che si vede oggi è una copia (1989) dell’originale che si trova dentro ad una teca sotto il Palazzo dei Trecento visibile a tutti.