MADONNA IN GLORIA
L’opera,datata 1551,si trovava originariamente su un altare della navata del vecchio Duomo di Treviso ma quando si pose mano alla ricostruzione del Duomo,nella seconda metà del 700,l’altare venne smembrato.Posta a confronto con la splendida serie di opere eseguite per Carlo da Rho,si presume che la composizione sia stata suggerita dal committente ma i singoli episodi vengono eseguiti con garbo e freschezza d’invenzione,a sottolineare la mano dell’artista.La rinuncia ad uno schema compositivo,atto a separare e a dare ordine ai diversi misteri,porta a vere licenze poetiche.Ad esempio,il corteo dei Magi che si snoda partendo dall’arco naturale sotto il monte Tabor,dove sta avvenendo la trasfigurazione,dovrà passare davanti al Cristo Risorto per arrivare alla capanna della Natività .Riuscitissimo anche il paesaggio che si scorge sia attraverso le finestrelle architettoniche sia svolto in lontananza come nella parte centrale aperta.Così come molto suggestiva risulta la luce irreale che,irradiandosi dal Cristo trasfigurato,lontano nel cielo,tocca le nuvole,la sommità del monte per poi giungere giunge all’arco naturale investendo il seguito dei Magi.Ma del resto,la mano del Paris si riconosce anche in altri particolari stilistici come quel modo caratteristico di lumeggiare le vesti con effetto di pieghe fitte e strizzate.
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