Il Museo “Luigi Bailo” è stato sottoposto negli ultimi tre anni a importanti lavori di ristrutturazione per esigenze di consolidamento strutturale e messa a norma, appena conclusi.
Si articola negli spazi dell’antico convento fondato nel
XV sec. dai Padri Gesuati di S. Girolamo e passato nel 1681 ai Carmelitani Scalzi. Tracce delle antiche architetture sopravvivono nei due chiostri e negli ambienti prospicienti. Nel luogo della chiesa, originariamente di Ognissanti, ha sede attualmente la
Biblioteca Comunale.
Gli spazi a destinazione museale e intitolati originariamente
Museo Trivigiano, a sottolinearne la connessione con la città e il suo territorio, presero successivamente il nome del fondatore e primo direttore dell’istituto museale civico, l’abate
Luigi Bailo (1835-1932). Essi ospitavano fino al
2006 le raccolte di archeologia, completate dal lapidario antico e medievale, e la Pinacoteca, confluitavi nel
1938, nel riallestimento curato da
Luigi Coletti. In quell’anno furono anche trasferite nella sede di Ca’ da Noal le raccolte di “arti applicate”(vedi anche la
storia delle collezioni).
Il complesso, danneggiato durante la I Guerra Mondiale e ancora più gravemente durante la II, fu riaperto nel
1952 con progetto e allestimento
Forlati –
Muraro –
Coletti e, dal
1959, divenne sede anche della
raccolta comunale d’arte moderna.
Dal luglio 2003 è rimasto chiuso a causa dei lavori di restauro, conclusi ad
ottobre 2015. Con la riapertura si propone come sede della prestigiosa collezione museale permanente di arte moderna, che ha come fulcro la raccolta di opere di
Arturo Martini.