PALA DI SERRAVALLEÂ
Siamo intorno al 1542 quando a Tiziano venne commissionata una pala d’altare, la Madonna con Bambino in gloria e santi Andrea e Pietro, per una delle due pievi di Serravalle, quella dedicata a Maria (Nuova, perche questa era la pieve di più recente costruzione) e detta di dentro in quanta situata all’interno della cerchia di mura, per distinguerla dalla pieve di fuori di Sant’Andrea a Bigonzo.
La pala cinquecentesca, conclusa nei primi anni ‘50, rappresenta la Madonna con il figlio in braccio e i due Santi, Andrea e Pietro, ai lati.
Si pensa che quest ultimo sia stato aggiunto successivamente, in quanto in origine i Santi dovevano essere Andrea e Domenico.
Tiziano, per apportare la modifica chiese al Consiglio 25 ducati in più, oltre ai 250 per la realizzazione della pala.
Non sono mai state pubblicate radiografie del dipinto, ma sembrerebbe che non vi siano tracce di simili alterazioni sotto la pellicola pittorica. Anche al Collegio Serravallese non risultarono interventi di modifica del Santo in quanto respinse la richiesta di denaro di Tiziano.
Fatto sta che da quel momento l’artista esce di scena lasciando spazio ad altri artisti per tale rappresentazione. A subentrare è il fratello Francesco, che nel gennaio e nel maggio 1548, mentre Tiziano è alla Corte Imperiale, riscatta due consistenti pagamenti per il lavoro svolto.
Per quanto riguarda la collocazione della pala, non vi sono fonti che ne accertano un progetto prima del 1550. Effettivamente la duplice rata pagata a Francesco nel 1548 coincide con la liquidazione finale pattuita nel contratto.
Per completare il saldo mancava ancora il 60 % dell’importo totale che sarebbe stato erogato soltanto tra il 1550 e il 1553.
Nel 1551 venne commissionata a Salvatore Da Costa l’esecuzione della cornice , ansata oggi sfortunatamente perduta.
Essa recava i tre stemmi del primo committente Vincenzo Ghisi, del podestà in carica allora Paolo Cavalli e della Comunità di Serravalle.
Nel 1989 e 2000 la tela fu restaurata a causa di un ingente deterioramento.
Nulla è cososciuto, invece, a proposito della Pesca miracolosa inserita nello sfondo paesistico, addizione di non poca importanza sia sul piano della qualità esecutiva sia nella lettura dell’immagine.
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