PAOLO VENEZIANO 

Madonna con Bambino

 

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Non si conosce con precisione la sua data di nascita, che viene fatta risalire all’incirca verso il 1300, fu comunque attivo dal 1333 data della sua prima opera certa: il polittico con la Dormitio Virginis, conservata a Vicenza presso i Musei Civici. Il Veneziano è stato definito il più importante pittore della città lagunare del XIV secolo e precursore della pittura veneta, che ha inizio proprio in quel periodo. Veneziano pone la sua arte in equilibrio tra la sua formazione bizantina e la nuova influenza toscana di Giotto, che in quel periodo era attivo a Padova, nella realizzazione della Cappella degli Scrovegni. Grande è l’attenzione di Paolo all’uso decorativo della linea e del colore acceso e brillante, fino ad arrivare, nella fase finale della sua carriera, a superfici sontuosamente materiche e a figure allungate ed eleganti, tali da preludere al gotico internazionale.

Dalla metà del XIV secolo rivela nelle sue opere una progressiva rottura con il mondo bizantino, per un avvicinamento alle nuove tendenze gotiche, chiaramente visibili nelle cadenze delle vesti e dall’espressività dei volti, soprattutto in opere quali: la Madonna in Trono del 1340 conservata presso la collezione Crespi di Milano e la dossale della Pala d’oro, nella Basilica di San Marco a Venezia.

Nel museo liturgico di Caorle sono conservate sei tavole raffiguranti gli apostoli, attribuite a Paolo Veneziano, altre opere sono conservate in chiese veneziane e delle isole della Dalmazia, da Veglia a Dignano. Altre sue realizzazioni sono invece conservate a San Severino Marche, presso la basilica di San Giacomo Maggiore a Bologna, nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia e la collezione Frick a New York .

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Olio su tavola 1.14 x 1.70

Paolo Veneziano 1300-1360

Questo dipinto è stato donato al parroco di Selva Don Giovanni Saccardo, nel 1819, dall’ultima badessa del soppresso monastero delle monache Agostiniane di Murano. L’autore dell’opera è Paolo Veneziano, uno dei maggiori esponenti della pittura veneta del ‘300. Poche sono le notizie sulla sua vita e sulla sua attività. Parlano per suo conto le molteplici opere realizzate nella bottega dove lavorava con i figli. La sua peculiarità artistica è data dal fatto che seppe coniugare gli stilemi della pittura bizantina con alcuni innesti assai moderni, che alcuni critici individuano come precursori dello stile “cortese”. Nell’opera presente in questa chiesa raffigura la Vergine Odigitria, ossia Madre di Dio. Lei (a mezzo busto) regge il Bambino e la sua mano destra lo indica alla venerazione dei fedeli. Il Bambino benedice e nella mano sinistra stringe il rotolo che allude al Vangelo. Pur nella ieraticità complessiva della raffigurazione, sono evidenti le novità artistiche di Paolo Veneziano che conferiscono una vita nuova ai dipinti “alla greca”. co0me ad esempio la morbidezza dei panneggi, le forme degli incarnati, l’accennata plasticità delle membra non rivestite dai preziosi tessuti.

Un particolare ringraziamento all’architetto Alessandro Facchin e all’associazione Selva Nostra per l’elaborazione dei testi 

Un particolare ringraziamento alla voce di Giulia Zanetti e Roman Mandziy per gli audio