PIETRO DAMINI
Decapitazione di San Giovanni Battista
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Pietro Damini 1592-1631 è un esponente del tardo Rinascimento, allievo di Giovanni Battista Novelli. Nella sua carriera sperimentò vari stili, talvolta fu naturalista, in altre occasioni idealista ed imitatore del Tiziano. Tra le sue opere più significative vi sono: “Cristo consegna le chiavi a San Pietro” per la Chiesa di San Clemente a Padova; la “Crocifissione” per la Basilica di Sant’Antonio e “Il ritrovamento del pozzo dei Martiri”, pala che orna l’altare in fondo al Corridoio dei Martiri nella Basilica di Santa Giustina. Nel Duomo di Asolo vi è la pala di San Prosdocimo con San Nicola.
La Decapitazione di San Giovanni Battista, posto a sinistra dell’altare maggiore, lungo il transetto, è un dipinto fatto arrivare a Selva, a metà ‘800, dal parroco del tempo, Don Giovanni Saccardo, che lo aveva rilevato dai depositi veneziani dove venivano ammassati i dipinti provenienti dalle chiese soppresse in seguito agli editti napoleonici. Damini qui presenta una scena molto articolata ed avvincente: in primo piano si staglia la figura poderosa del carnefice che depone la testa mozzata del Battista sul vassoio sorretto da un paggio. Il corpo, decapitato, giace a terra in una pozza di sangue. In secondo piano, in tribuna, Salomè, che ha ordinato il martirio, assiste convinta, affiancata dai famigliari, tutti in ricche vesti.
Un particolare ringraziamento all’architetto Alessandro Facchin e all’associazione Selva Nostra per l’elaborazione dei testi
Un particolare ringraziamento alla voce di Giulia Zanetti e Roman Mandziy per gli audio