Treviso città Medievale

Attorno al Mille Treviso godè di un vero e proprio periodo di rinascita. La città divenne sempre più prestigiosa, estendendo i suoi confini e arricchendosi magnanamente. Le case ,insieme ai grandi palazzi, vennero affrescati in modo sorprendente, tanto che la città venne denominata anche “urbs picta” ovvero città dipinta.Treviso si animò di feste e celebrazioni,richiamando fra le sue mura persone da tutta Italia. Fra le feste cavalleresche vi era il “Castello d’amore” , organizzato nei giorni di Pasqua. Veniva eretto un castello di legno nella quale prendevano posto le dame del tempo agghindate di variopinti ornamenti ed era usanza essere conquistate dai cavaliere a colpi di mele, datteri, noci moscate e fiori profumati. Gente da tutta Italia vi giungeva per partecipare a questa festa cittadina, sfilando con pittoreschi cortei contrassegnati dalle insegne della città di provenienza. Treviso fu meta di personaggi illustri come il sommo poeta Dante Alighieri, che nel Paradiso cità così la città: “Dove Sil e Cagnan s’accompagna…”Con questa frase il poeta fiorentino intendeva quello che era stato all’epoca chiamato il “Ponte dell’Impossibile” o meglio quello che noi conosciamo oggi come Ponte Dante, denominato così attorno al 1865 nell’anniversario della nascita del Sommo Poeta, ricordato con una stele posta sul ponte.Anche il pittore Tomaso da Modena posò i suoi passi in questa affascinante città d’arte, affrescando le colonne di una delle maggiori chiese di Treviso, San Nicolò. Un esempio ne è il Capitolo dei Domenicani che raffigura, ognuno all’interno di una propria nicchia, i più grandi rappresentanti dell’ordine. Con un po’ di attenzione si scorge fra loro un frate con gli occhiali, probabilmente la prima apparizione di questo oggetto nella storia dell’arte.